Quant’è carino il nostro premier! Va in giro per il mondo a dire le sue corbellerie. Sarebbe meglio dire le sue “gasparrate”, perché è una bella gara tra i due su chi le spara più grosse.
Ci vergogniamo un po’ per lui, ma lui non fa una piega. Se la prende, assumendo spesso un’espressione truce, soltanto con chi osa contrapporgli un sia pur timido dissenso. Per lui chi mette in discussione qualunque cosa egli dica o faccia, è un imbecille, un c... Ha un tale ego di sé medesimo, da essere convinto che a lui tutto sia consentito. E' un guitto; vuole essere un re, ma rischia di essere solo un giullare, che qualche volta non azzecca nemmeno la battuta.
Certo che se col neoeletto Obama vuole avere lo stesso rapporto confidenziale che ha avuto col precedente Presidente degli Stati Uniti, con cui era pappa e ciccia, è partito col piede sbagliato. A lui Trilussa, pur senza poterlo conoscere per ovvie ragioni cronologiche, ha dedicato questi versi preveggenti:
"Mó va gonfio, impettito, a panza avanti: / nun pare più, dar modo che cammina, /ch’ha dovuto inchinasse a tanti e tanti...
Inchini e inchini: ha fatto sempre un'arte!/Che novità sarà pe’ quela schina/ de sentisse piegà dall’antra parte!"
Dio ci salvi dalle carinerie di B.!
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