lunedì 7 dicembre 2009

Quei vampiri dei nostri figli a cui è toccato in sorte il non poter camminare alla luce del sole!

In questi giorni mi è capitato di leggere sul giornale decine di testimonianze di giovani con splendide lauree, sublimate da master, persino con buona conoscenza delle lingue straniere, che sono costretti a vivere alla giornata con lavoretti precari, quando li trovano, per lo più in nero, dove vengono sottopagati e sfruttati. A che serve tutto il bagaglio intellettuale e culturale, accumulato negli anni della formazione? Si è creata un’intera generazione senza lavoro e senza futuro.Veramente c’è da urlare: povera Italia! Incapace com’è il nostro Paese di investire sulle intelligenze migliori dei nostri figli.
Li abbiamo accompagnati nel loro cammino, con l’orgoglio dei padri che hanno assolto in pieno la loro missione: quella di fecondare il futuro del paese, al fine di garantire una società migliore e più giusta.
E adesso amaramente ci accorgiamo che il rischio che tutti i sacrifici fatti, da noi e soprattutto dai figli, siano merce avariata - come se lo studio sulle sudate carte fosse stato tempo sprecato - perché leggiamo nei loro sguardi lo sgomento e la rabbia di chi ci sbatte in faccia: “Ma chi ce l’ha fatto fare?”.
I nostri padri fecero di tutto perché noi avessimo l’opportunità di uscire dalle fabbriche dei subordinati per andare incontro ad una diversa e migliore posizione sociale. Adesso noi, diventati padri, siamo riusciti a consegnare ai nostri figli un futuro acefalo. Siamo riusciti a trasformare i nostri figli in creature fantastiche, una genia di vampiri, a cui sembra toccato in sorte il non poter camminare alla luce del sole.

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