mercoledì 6 gennaio 2010

Risposta ad un intervento di Mario Scaglia apparso sul blog "nonunomanoi"

Vede, gentilissimo e garbato signor Scaglia, quanto ho scritto, in assoluta malafede, è il frutto di una notizia apparsa su un giornale, molto più importante di quello che io dirigo.E’ vero, non si preoccupi (non è uno scoop quello che lei asserisce), sono di fatto il marito della signora che presiede l’Auser. Sì, lo ammetto di fronte a Dio e agli uomini. Ho ritenuto necessario non dichiararlo, semplicemente perché è un fatto abbastanza noto nel nostro “ombelico” nonese, oppure per una pulsione autocoercitiva di rispetto della privacy personale.
Stia assolutamente tranquillo, anch’io ho agito in piena autonomia, e non su sollecitazione di Mariella. Proprio per il succitato legame affettivo (che lei giustamente ha ricordato) conosco bene, molto bene, i fatti e tutti i personaggi coinvolti (rispetto alla sua visione parziale). Ho condiviso con mia moglie sacrifici, battaglie, illusioni e umiliazioni da parte di alcuni personaggi con i quali lei va ora a braccetto. Vede, la polemica da me innescata è partita dalla frase, riportata sull’Eco, relativa alla finalità della nuova associazione: “trasporto degli anziani”. Ho voluto ricordare che già c’è un’associazione che offre questo servizio e che una replica sarebbe stata inopportuna. Io non sono un polemista fine, sono piuttosto grezzo e talora c’è un certo autocompiacimento nella scrittura. Forse ho un po’ estremizzato, al punto da attizzare il suo furor, d’altronde sempre molto garbato.
Sarei stato, se mi permette, più prudente quando lei scrive, seppure in modo dubitativo e malizioso, che la mancanza di Annibale non è stata colmata. Le ricordo che l’associazione, con il nuovo direttivo, ha fatto un salto di qualità, dimostrato con fatti indubitabili. Certo, la mio opinione è inficiata dal sentimento che mi lega a mia moglie, ma lei può giustamente fare riferimento ad altri testimoni, e, se lo desidera, si confronti con l’attuale direttivo e con “alcuni rappresentanti femminili dell’Auser”, che sono nell’associazione dal 2000. E conoscerà altri punti di vista, per avere così più dati a disposizione e farsi infine l’opinione che meglio crede.
Sono veramente convinto che valga la pena non mescolare volontariato e politica, o meglio non utilizzare il volontariato per favorire le proprie legittime ambizioni politiche. A mio modesto parere, sono due forme di impegno sociale che vanno assolutamente distinte: entrambe le istituzioni mirano, almeno dovrebbero mirare, al bene pubblico, solo che il volontariato deve avere come requisito una tensione disinteressata, la politica, invece, spesso viene complicata da altri aspetti.
Rispetto a quanto lei afferma a proposito della propaganda politica da me fatta sul giornale, le rispondo semplicemente che avrei scritto la medesima cosa, se il doppione dell’Auser avesse avuto una matrice di sinistra. Sono del tutto persuaso che poco c’entri essere di sinistra o di destra. Conosco persone, che non smentiscono la propria appartenenza politica allo schieramento di destra, le quali testimoniano uno stile di vita encomiabile, che io vorrei seguire, se ne fossi capace, e altresì conosco gente di sinistra inguardabile.
Aggiungo che per natura sono abbastanza ottimista e sereno (mi capita di avere le mie malinconie), riesco anche a vedere il lato divertente della vita. Mi piace quello che faccio, cerco di farlo nel miglior modo possibile. E visto il suo interesse per la mia vita personale, le confesso inoltre che anch’io sono un ex chierichetto (si figuri che, quando frequentavo l’oratorio, volevo diventare monaco cluniacense), un ex modesto giocatore di calcio, un ex impiegato, un ex idealista, un ex sessantottino, un ex sposato, un ex (post) convinto comunista, un ex caddy (portatore di sacche nei campi da golf del Sestriere), un ex sciagurato suonatore di basso, un ex fan di Nastassja Kinski, etc.
Una persona che preferisce non essere troppo perbene,

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