giovedì 30 giugno 2011

Il senso della comunità

Il giornale è apertamente schierato contro l’insediamento della centrale a None. Da qualche mese sta seguendo con attenzione gli sviluppi della situazione – speriamo senza annoiare -, in modo da fornire ai cittadini le informazioni utili per capire gli sviluppi della vicenda.
Ultime novità: la Provincia ha autorizzato l’installazione della centrale nel sito della Fiat; l’amministrazione comunale, maggioranza e minoranza insieme (questa è una buona notizia!), ha deciso di adire alla vie legali per fare ricorso al Tar; il comitato “Ambiente, Energia e Territorio”, seguendo coerentemente il proprio cammino, ha adottato la campagna del lenzuolo in ogni balcone, su ispirazione del compianto Fernando Giarrusso, che già l’aveva utilizzata in precedenti battaglie ecologiste. Detto tutto questo, mi permetto di fare una riflessione lusinghiera. La centrale a biomasse, con tutti i problemi che la sua installazione comporta, sta mettendo in luce un aspetto assolutamente positivo. Si va concretizzando, infatti, una di quelle rare occasioni in cui la comunità si muove nella stessa direzione. Ogni cittadino è arrivato alla consapevolezza dell’esistenza del problema con i suoi tempi di elaborazione neuronale e intellettuale. C’è chi ha colto immediatamente la criticità del progetto e ha organizzato le sue forme di protesta, c’è chi ha impiegato più tempo, prima di vedere con chiarezza, dopo avere setacciato le idee e averle ridefinite, la sostanza della questione.
C’è stata, insomma, quella che possiamo definire magia della contaminazione. Molti si sono spogliati delle loro casacche ideologiche, hanno rinunciato al proprio narcisismo, hanno accantonato idiosincrasie personali, per schierarsi dalla medesima parte. Contro una decisone che semplicemente poco ha che fare col buonsenso; contro chi spudoratamente afferma che il progetto della centrale ha l’obiettivo di migliorare la qualità della vita nel rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini. Il riferimento è anzitutto a coloro che finalizzano il proprio pensare al profitto, poi ai sodali che li assecondano, non si capisce mai bene a che pro. C’è un bisogno primario ed è quello della tutela della salute dei cittadini. Non bisogna mai dimenticarlo. E l’installazione della centrale non garantisce questo diritto. Da quello che sappiamo leggi sulle tematiche ambientali ve ne sono in grande quantità, ma spesso tali provvedimenti sono condizionati, e se non, talvolta polverizzati, da chi persegue i propri guadagni nella sola logica del profitto. Niklas Luhmann, filosofo tedesco del diritto, sostiene che la legge non è solo determinata tramite una decisione, ma acquista il suo valore anche in forza d’una decisione. Di conseguenza essa è contingente, cioè legata alla necessità, ma anche mutabile, a seconda del variare delle necessità. Le leggi insomma possono cambiare. Nella prospettiva di tale pensiero, anche il Consiglio Comunale di una cittadina può osare di più e fare proprie le istanze dei suoi cittadini, in merito alla tutela della salute, realizzando degli atti legislativi coraggiosi.

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